Il 2024 sarà l'anno delle graduatorie per le supplenze nella Scuola, e sono in discussione possibili novità riguardo alla validità dei titoli troppo datati o acquisiti in modo facile, nonché alle modalità di conseguimento di certi titoli e certificazioni. Si ipotizza una valutazione più stringente dei soggetti certificatori e l'attribuzione di punteggi più alti ai titoli conseguiti più di recente, da meno di tre anni, o punteggi inferiori ai titoli conseguiti da oltre cinque anni.
Perché potrebbero cambiare i criteri di valutazione dei titoli per graduatore e concorsi docenti e ata?
In sintesi, i criteri di valutazione dei titoli per graduatorie e concorsi docenti e ATA potrebbero essere oggetto di cambiamenti per diverse ragioni:
- Obsolescenza delle competenze: i titoli conseguiti molti anni fa potrebbero non essere più rilevanti e aggiornati rispetto alle attuali esigenze del mondo del lavoro. Ad esempio, le competenze informatiche acquisite molti anni fa potrebbero non essere più utili o addirittura obsolete.
- Modalità di conseguimento dei titoli: potrebbe essere necessario rivedere le modalità di conseguimento di alcuni titoli e certificazioni per prevenire frodi e falsificazioni, e per verificare in modo più accurato che le persone abbiano effettivamente dimostrato di possedere le competenze certificate.
- la pandemia ha portato ad un'esplosione della formazione online, la crescente popolarità dei corsi online ha portato alla proliferazione di venditori o "spacciatori" di titoli falsi e certificati farlocchi, rilasciati senza alcun controllo sulla veridicità delle informazioni fornite.
In generale, l'obiettivo dei cambiamenti da più parti auspicati parrebbe essere quello di garantire che le persone che partecipano ai concorsi e alle graduatorie abbiano effettivamente le competenze richieste e aggiornate, e di prevenire frodi e falsificazioni.
Le proposte più probabili riguardo alla valutazione dei titoli per l'accesso alla professione docente e al personale ATA sono:
- Introduzione di criteri più selettivi e stringenti sulla modalità di conseguimento dei titoli e sui soggetti certificatori, che dovranno comportarsi sempre più secondo standard di qualità, dimostrabili attraverso processi di accreditamento e mantenimento dell’accreditamento.
- Utilizzo dello strumento dell'audit ispettivo senza preavviso, anche da parte del MIUR, per verificare la correttezza del processo certificativo, con introduzione di protocolli ispettivi efficienti per gli enti certificatori, con possibilità di mostrare risultanze e registrazioni di ispezioni effettuate anche per gli esami da remoto..
- Priorità alla valutazione dei titoli conseguiti negli ultimi tre o cinque anni, con attribuzione di punteggi più alti ai titoli più recenti e validità solo dei titoli rilasciati da soggetti accreditati direttamente dal Ministero dell’Istruzione, come già inseriti nell’elenco della direttiva 170
- Invalidazione dei titoli rilasciati in assenza di procedure di riconoscimento candidati, di registrazione delle operazioni d’esame, soprattutto se online.
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