Come annunciato, il nuovo Ministro dell’Istruzione e del
Merito Giuseppe Valditara (nella foto) ha deciso il ritorno al rigore di prima dell’emergenza
COVID-2019. Dal 2020, le ammissioni agli esami di maturità e gli esami stessi
erano stati “facilitati” per compensare al disagio della DAD e delle
interruzioni dell’attività didattica, a causa della pandemia COVI-19. Da allora
sono trascorsi ormai tre anni e con il progressivo ritorno alla normalità, sono
venute meno le motivazioni alla base delle facilitazioni di cui gli studenti di
tutte le scuole secondarie avevano beneficiato.
Alla riapertura delle scuole, dopo la pausa natalizia, gli
studenti si stanno rendendo conto che qualcosa è cambiato nell’atteggiamento
dei professori, che hanno ricevuto la Nota Ministeriale del 30 dicembre 2022,
che prevede il ritorno alle procedure previste dal dlgs 62/2017 risalente a
prima dell’era covid.
Come saranno gli esami di maturità che inizieranno nel
giugno 2023?
La prima novità riguarderà la composizione delle commissioni
d’esame, che come accadeva prima del 2020, saranno nuovamente miste e composte da alcuni
docenti interni alla scuola e altri nominati direttamente dal ministero e
scelti fra quelli in servizio in altre istituzioni scolastiche. Le commissioni nominate dal ministero saranno
composte da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre membri
interni e tre membri esterni.
L’esame sarà costituito da due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio. Ricordiamo che fino allo scorso anno, la seconda prova era predisposta dalla scuola frequentata, ora si torna all'antico e anche questa sarà di competenza ministeriale..
La prima prova scritta accerterà la padronanza della
lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento,
nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti.
La prima prova sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e si svolgerà con
modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di 6 ore. I
candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche diverse. Verranno
proposte sette tracce, trasversali a tutti gli indirizzi di studio, che
potranno fare riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico,
filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. La seconda prova
scritta, la cui traccia sarà comunicata dal ministero insieme a quella della prima prova, avrà per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di
studio. Con apposito decreto ministeriale saranno individuate, entro il mese di
gennaio 2023, le discipline oggetto della seconda prova scritta.
Il colloquio orale si svolgerà in chiave multi e
interdisciplinare al fine di valutare la capacità dello studente di cogliere i
nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà
finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e
professionale. Nell'ambito del colloquio il candidato espone, mediante una
breve relazione e/o un elaborato multimediale, l'esperienza di alternanza
scuolalavoro svolta nel percorso di studi.
Il voto d'esame
La valutazione finale, secondo normativa vigente, si
definirà con il riparto dei 100 punti a disposizione della commissione, come
segue: credito scolastico massimo 40 punti; primo scritto massimo 20 punti;
secondo scritto massimo 20 punti; colloquio massimo 20 punti. Il punteggio
minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di sessanta centesimi.
Qual è stata la reazione delle scuole e dei docenti?
Il ritorno al passato e alle modalità d’esame prepandemiche
era stato preannunciato dal ministro Valditara, già in alcune interviste, ma le
dichiarazioni erano state senz’altro sottovalutate dai docenti delle scuole
statali, che in cuor loro speravano che le cose sarebbero proseguite come nei
due anni precedenti ed avevano impostato le programmazioni e il metodo di
lavoro, per quell’ipotesi. Sicuramente non si aspettavano che Valditara sarebbe
stato di parola e alla riapertura delle scuole, dopo le vacanze natalizie hanno
appreso con un certo sgomento, dell’uscita della nota ministeriale e hanno
subito reagito con una certa apprensione, sia per il ritorno alle commissioni
miste interne/esterne che per le il fatto che le tracce della seconda prova non
saranno più predisposte dall’istituzione scolastica ma arriveranno direttamente
dal Ministero, come avviene per la prima prova scritta di italiano.
Quali potrebbero essere le conseguenze per gli studenti
frequentanti il quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado?
Fra i docenti, colti di sorpresa dalle novità ministeriali, serpeggia
la paura di non riuscire a svolgere puntualmente e adeguatamente tutti gli argomenti
importanti per gli esami. Questa ansia da prestazione dei docenti avrà
ovviamente una pesante ricaduta sui ritmi scolastici, che diventeranno quindi
incalzanti e con minor riguardo agli studenti che non riusciranno ad essere
puntuali e adeguatamente studiosi. Le ammissioni agli esami di maturità non
saranno scontate, ma come avveniva in passato, dovranno essere pienamente meritate.
Come stanno reagendo alunni e famiglie?
Anche gli studenti sono stati colti di sorpresa dalle nota
ministeriale e in molti stanno guardando alle scuole private, con l’intento di
trovare soluzioni alternative e soprattutto un clima più disteso, meno
stressante, con classi meno numerose e non rischiare esaurimenti o panico. I
posti ancora disponibili in queste scuole sono però ancora pochissimi, in
conseguenza dell’avvicinarsi della scadenza del termine per la presentazione
delle domande e dell’elevato numero di richieste.
A chi rivolgersi per una consulenza?
E’ possibile chiedere un appuntamento a Istituto Kant è la
più prestigiosa fra le scuole private della provincia della Spezia. La
direzione sarà lieta di ascoltare e analizzare ogni singolo caso, per
individuare la soluzione migliore. Per chiedere un appuntamento per una
consulenza gratuita e senza impegno telefonare ai numeri 0187 518940 dal lunedì
al venerdì, dalle h. 09:00 alle 17:00 o al 392 9282479 (anche Whatsapp) o
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