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sabato 5 giugno 2021

Didattica a Distanza, perché per tanti studenti è diventata un supplizio, con rendimenti quasi nulli in troppi casi? Cosa dice la Scienza e perché è fondamentale tornare in presenza il più possibile?

 

Questo clima di pandemia, che attanaglia il mondo ormai da oltre un anno e mezzo, si è tradotto in una condizione di forte stress per  tutti, ma soprattutto per gli adolescenti. Vari studi, condotti in tutto il mondo evidenziano come fra gli adolescenti si sia registrato un aumento dei disturbi del sonno e dell’ansia in generale e in molti casi di depressione e di forte chiusura, rendimento scolastico gravemente insufficiente e conseguente abbandono degli studi.

Con la seconda ondata pandemica, nel periodo successivo all’ottobre 2020, ovunque in Italia, gli psicologi, psicoterapeuti e gli appartenenti alle cosiddette professioni d’aiuto in generale, hanno, registrato un forte aumento delle richieste di aiuto nell’ordine del 25/30 % in più rispetto agli anni precedenti. I dati provenienti da vari pronto soccorso, dei principali ospedali italiani, denunciano il netto aumento dei tentativi di suicidio e un’elevatissima frequenza di atti di autolesionismo fra i più giovani, al punto che gran parte degli accessi al pronto soccorso da parte di adolescenti, sono prevalentemente di questo tipo.

Come mai il quadro che emerge con la seconda ondata pandemica è decisamente più grave se non addirittura drammatico per molti adolescenti,  rispetto al primo lockdown, apparentemente più rigido?

Rispetto al primo lockdown “Ad ottobre… la chiusura delle scuole, almeno per la secondaria di secondo grado, ha coinciso con l’assenza dei genitori, che nella maggior parte dei casi avevano ripreso la propria attività lavorativa, e questo probabilmente ha ridotto gli strumenti di difesa dei ragazzi, che in qualche modo, si sono sentiti più soli. La solitudine è l’aspetto che più frequentemente i ragazzi ci raccontano quando ci raggiungono in ospedale.” afferma Stefano Vicari, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in una recente intervista a Orizzonte Scuola.

Tutte le scuole hanno proseguito l’attività didattica, a distanza (DAD), ma qualcosa non ha funzionato e moltissimi sono i casi di abbandono, anche fra ragazzi che prima della pandemia non avevano particolari problemi. Come mai?

"L'isolamento e la didattica a distanza hanno un impatto significativo sulla vita degli adolescenti. Il momento della scuola e del contatto con i compagni di classe rappresenta una delle esperienze che definisce un adolescente dal punto di vista dell'identità sociale.
La didattica a distanza ha tolto il legame con il luogo fisico della classe e questo porta i ragazzi a sentirsi più soli
– continua Giuseppe Riva, Professore ordinario di Psicologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in un articolo di auxologico.it - le relazioni online sono molto diverse da quelle faccia a faccia e questo, alla lunga, può creare un senso di disorientamento e di disagio".

Perché la Didattica a Distanza o DAD, comprese le sue forme ibride come la cosiddetta Didattica Digitale Integrata sono molto meno efficaci rispetto alle forme di didattica presenziale. C’è una spiegazione scientifica?

Sempre secondo il Prof. Riva della Cattolica di Milano, nel nostro cervello ci sono particolari neuroni, denominati “neuroni specchio”, che si attivano sia quando eseguiamo un'azione, che quando vediamo altre persone eseguire azioni. Questi neuroni sono fondamentali nei processi di apprendimento, in quanto generano la connessione neuronale di empatia, essenziale per qualunque relazione, ma in particolare per l’apprendimento e quindi per la didattica. La relazione tra studente e docente e tra i diversi studenti, è quindi fondamentale per l’efficacia dei processi di apprendimento e nella didattica a distanza, questo aspetto manca quasi del tutto.

Altri neuroni che risentono negativamente delle dinamiche della DAD sono i cosiddetti “neuroni gps”, fondamentali per l’orientarsi nello spazio, ma che hanno un ruolo fondamentale nella memoria autobiografica, necessaria per ricordare e contestualizzare luoghi ed eventi. La capacità di collegare tra loro le esperienze e i luoghi, è fondamentale perché l'esperienza fatta venga interiorizzata e integrata nella nostra identità. Nella DAD i neuroni GPS non vengono attivati con conseguente e maggiore difficoltà nel fissare nella memoria autobiografica le esperienze acquisite e il rischio di dimenticare quasi subito quanto appreso è enorme.

Quali sono le strategie corrette e di facile applicazione anche in ambito scolastico, per il recupero allo studio dei ragazzi e per la prevenzione e gestione di situazioni come quelle che si sono verificate nell’ultimo anno scolastico?

Applichiamo uno specifico protocollo, denominato LEVANTATE- spiega il Prof. Guerisoli direttore di Istituto Kant, la più prestigiosa scuola privata della provincia della Spezia - nasce su iniziativa di FEDERCERT, l’associazione Italiana di Enti di Formazione e Certificazione delle Competenze, di cui sono presidente ed è stato predisposto da un gruppo di studio misto, composto da psicologi, appartenenti alle c.d. professioni d’aiuto e insegnanti della Scuola pubblica e privata, presieduto e coordinato dal Dott. Egidio Francesco CIPRIANO, psicologo, presidente dell’Associazione Italiana per il Benessere Psico Fisico “Memento Futuri” e responsabile della segreteria scientifica dell’Associazione Italiana di Metapsicologia Applicata, esperto di cyberbullismo ed ideatore della Mindfulness Transgernerazionale. Il protocollo LEVANTATE, che sarà applicato al Kant, con il nuovo anno scolastico – illustra il Dott. CIPRIANO - costituisce uno strumento pratico, facilmente applicabile, in ambito scolastico ed è utilizzabile direttamente dai docenti, che operano sul campo, a stretto contatto con i ragazzi, per la comprensione dei segnali, che i giovani lanciano continuamente, quando con atteggiamenti di chiusura e anche di disturbo, rifiutano lo studio, e permette di elaborare corrette strategie di intervento, per la gestione di queste problematiche, sempre più frequenti e aumentate in maniera esponenziale, con la pandemia e con il ricorso alla didattica a distanza.

Ci sono molti casi di abbandono scolastico anche nelle scuole secondarie spezzine? Quali sono le problematiche più frequenti?

La Spezia ovviamente non fa eccezione. Moltissimi sono i casi di abbandono scolastico, magari non ufficializzati con comunicazione formale alle istituzioni scolastiche di appartenenza – prosegue il Prof. Pierino V. Guerisoli, direttore di Istituto Kant. Dopo le vacanze natalizie, molti ragazzi con problemi pregressi, risalenti all’anno precedente, quando il ministero dell’Istruzione aveva di fatto vietato le bocciature, avevano iniziato l’anno senza recuperare le gravi insufficienze dell’anno precedente e si erano resi conto che sarebbe stato per loro impossibile colmare lacune, in così tante materie e che i loro docenti, che l’anno prima si erano sentiti costretti a promuovere, erano dichiaratamente indisponibili alla clemenza. In molti di questi casi la reazione dei ragazzi, di fronte ad una situazione già complicata da demotivazione, ansia, smarrimento e problematiche psicologiche scatenate dal perdurare della pandemia e conseguenti divieti e ostacoli alla circolazione e socializzazione, hanno reagito con il rifiuto della DAD. Alla ripresa delle lezioni dopo le festività natalizie, obbligatoriamente in DAD anche per noi, come da disposizioni governative, abbiamo cominciato a ricevere richieste di aiuto, da parte di genitori disperati, perché i figli rifiutavano la DAD e preferivano rimanere chiusi in camera a dormire, disertando le lezioni con le più svariate motivazioni.

𝗜𝗦𝗧𝗜𝗧𝗨𝗧𝗢 𝗞𝗔𝗡𝗧 𝗟𝗮 𝗦𝗽𝗲𝘇𝗶𝗮 - 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗮 𝗱'𝗲𝗰𝗰𝗲𝗹𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟭/𝟮𝟮 𝗜𝗦𝗖𝗥𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗔𝗣𝗘𝗥𝗧𝗘 a partire dal 1 giugno 2021


🧐𝗟𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁’𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗼 𝘁𝗶 𝗵𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶?
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