In queste ore, vari Uffici Scolastici stanno ancora pubblicando
le graduatorie.
Quest’anno, a differenza di quando avveniva in passato, con
le vecchie graduatorie d’Istituto di seconda e terza fascia, o di altro tipo,
non è più prevista la pubblicazione di graduatorie in due fasi: graduatoria
provvisoria, seguita in un secondo tempo dalle c.d. Graduatorie Definitive.
Questa volta le GPS sono definitive e salvo rettifiche, sempre ammissibili, con
specifici provvedimenti in autotutela, da parte dell’Ufficio che le ha redatte,
saranno utilizzabili immediatamente, dalle singole istituzioni scolastiche, per
la stipula dei contratti di lavoro a tempo determinato (supplenze).
Come mai questi ritardi nella pubblicazione delle
graduatorie?
La procedura per la validazione delle domande non era
chiarissima e i vari Uffici Scolastici hanno affidato alle c.d. “Scuole Polo”
senza direttive precise su come operare (v. qui). Questo ha generato il caos e
ogni Ambito Territoriale, ma sarebbe meglio dire, ogni scuola polo e talvolta
ogni incaricato alle operazioni, si è mosso autonomamente utilizzando gli
strumenti che aveva (o non aveva).
Quali sono gli errori più ricorrenti?
E’ successo di tutto. Sono stati valutati titoli non
dichiarati, o sono stati valutati in maniera erronea. Sulla base di
considerazione assolutamente erronee, in assenza di indicazioni precise da
parte del ministero, qualche incaricato, ha deciso di applicare le tabelle del
D.M. 374/2017, notoriamente abrogate da quelle dell’O.M. 60/2020. In altri
casi, anche se la cosa può apparire grottesca, sono stati riconosciuti punteggi
per servizi mai prestati, in altri sono stati calcolati punteggi negativi per
il servizio. E’ evidente che in quest’ultimo caso si tratti di errori
materiali, probabilmente derivanti dall’imperizia nell’utilizzo di strumenti
informatici di produttività individuali (fogli di calcolo).
Alcuni, fra cui anche alcuni sindacalisti,
interpellati da loro assistiti, rispondono che l’univo modo per far rettificare
i punteggi sia un ricorso al TAR o al Consiglio di Stato, è veramente così?
Di primo acchito potrebbe essere così, visto che non esiste
più la differenza fra graduatorie provvisorie e definitive, anche se in base ai
principi generali e alla prassi amministrativa è possibile invocare il cosiddetto
potere di autotutela, per il quale l’amministrazione, resa edotta
dell’errore commesso, può in qualsiasi momento annullare o rettificare un
provvedimento, onde tutelare l’ufficio dalle possibili conseguenze, anche
risarcitorie, derivanti da una probabile soccombenza in sede giudiziale. In
pratica, l’ufficio scolastico, una volta analizzata la situazione specifica,
sulla base di un formale reclamo, ben redatto, argomentato e
circostanziato, può avere la convenienza di accogliere le obiezioni presentate
e procedere alla rettifica del punteggio. Per massimizzare la possibilità di
accoglimento del Reclamo, è importante che sia ben redatto, con argomentazioni valide
e ben esposte.
E’ vero che qualche Ufficio Scolastico si è già
adoperato per la correzione di errori?
Si vari uffici scolastici, sulla base delle segnalazioni e
reclami, hanno rettificato i punteggi, già prima della pubblicazione delle GPS
di competenza. In alcuni casi, alcuni uffici scolastici, con uno slancio di
creatività, si sono inventati una procedura, non prevista dal ministero per
queste graduatorie, pubblicando sul sito istituzionale, avvisi con la
possibilità per gli interessati di presentare segnalazioni di errori entro un
tempo arbitrario di 3 o 5 giorni dalla pubblicazione.
Come muoversi se si ritiene che il punteggio assegnato
sia errato e quali sono le tempistiche per agire? Qual è la procedura corretta
per chiedere la rettifica del punteggio?
E’ importante essere tempestivi ed agire immediatamente:
- La prima cosa da fare è controllare scrupolosamente il proprio punteggio ed elencare i maniera chiara e concisa le proprie ragioni. E’ possibile utilizzare il modello word da noi predisposto che sarà fra poco scaricabile qui.
- Va compilato con i propri dati e riferimenti, indicando in maniera chiara e ben argomentata le motivazioni per le quali si ritiene siano stati commessi errori;
- Va poi stampato, firmato e scansionato ed inviato per Raccomandata con Ricevuta di Ritorno sia all’Ufficio Scolastico dell’Ambito Territoriale di riferimento che ha pubblicato le graduatorie, che alla Scuola Polo che ha materialmente effettuato i controlli e redatto le graduatorie;
- Bisogna immediatamente anticipare la scansione del reclamo, possibilmente tramite PEC o in alternativa con posta elettronica ordinaria (PEO) sia all’Ufficio Scolastico dell’Ambito Territoriale di riferimento che ha pubblicato le graduatorie, che alla Scuola Polo che ha materialmente effettuato i controlli e redatto le graduatorie
Cosa fare se il reclamo non è ammesso?
A quel punto, non rimane che procedere per via
amministrativa, con ricorso al TAR, da presentare entro 60 giorni dalla data
della pubblicazione della Graduatoria, o al Consiglio di Stato, entro 120
giorni dalla pubblicazione. Mentre il reclamo non richiede l’intervento di un
legale, i ricorsi al TAR, come quelli al Consiglio di Stato debbono essere
presentati tramite uno studio legale specializzato in Diritto Amministrativo e
sono piuttosto onerosi
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